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La Giulietta è rimasta la rappresentante più diffusa dello storico marchio italiano. Ed è oggetto di attenzione da parte di un pubblico che vuole musica, tanta e di qualità. A Torino, anzi a Grugliasco, per loro hanno fatto così...
Alfa Romeo, Torino
Non poteva essere che l'Alfa Romeo Giulietta la protagonista di questo secondo appuntamento con la rinnovata rubrica del Salto di qualità.
Una vettura dal nome storico declinato in tre diverse incarnazioni, di cui l'ultima rimane la più "elevata" rappresentante (se si esclude la 4C) del blasonatissimo marchio milanese. Il progetto di quest'auto non è nuovissimo. Ha esordito sul mercato nel 2010 come prima Alfa Romeo uscita dal centro stile Fiat dopo la chiusura dell'unità produttiva di Arese andando a sostituire la fortunata, e per molti versi insuperata, Alfa 147.
In Italia ha avuto un discreto successo di vendite grazie ad una mai ridimensionata immagine sportiva e corsaiola che ha permesso ad una berlina forse un po' troppo "Fiat" di ritagliarsi uno spazio tutto suo nell'affollato segmento delle medie.
Con un impianto hi-fi di serie tutto sommato modesto, e con spazi sul cruscotto decisamente tiranni (vedi riquadro "L'auto") almeno fino all'ultimo restyling, la Giulietta è una vettura che "spinge" a cercare una evoluzione nella qualità dell'ascolto della musica. Nonostante ciò, operare su questa macchina non è immediato e comporta quell'esperienza che solo uno specialista dell'installazione può vantare.
Il salto di qualità
In nostro Pierluigi, o meglio Pier, specialista in quel di Grugliasco, Torino, ha affrontato una Giulietta della serie precedente all'ultimo recente restyling. L'ha fatto non semplicemente migliorando l'impianto di serie ma cercando una evoluzione mirata ad ottenere risultati di elevato livello. Ha cercato di concentrare nell'auto tutte le sorgenti che oggi il mercato mette a disposizione affiancandole ad un sistema raffinato ma sempre in linea con il concetto di "Prima evoluzione". Ovviamente il budget è stato proporzionale ad una crescita di questo livello, superiore a quello necessario per un "semplice" OEM Upgrade.
Pierluigi ha inserito nella Giulietta due nuovi componenti che hanno elevato le possibilità operative dell'impianto. Accanto alla sorgente di serie ha voluto un modello doppio DIN particolarmente.
La portiera della Giulietta sembra essere praticamente intonsa. Invece ospita il woofer da 6,5 pollici in basso, il midrange in alto nella predisposizione del tweeter e quest'ultimo installato nel triangolino degli specchietti. Completo dal punto di vista audio/video ed una sorgente per musica in HD in grado di offrire quella qualità superiore che ogni appassionato chiede al proprio impianto.
Nell'inaugurare questa nuova rubrica sullo scorso numero, abbiamo definito quattro punti fondamentali in cui si articol un "salto di qualità" dell'impianto di serie. Il primo di questi punti, definito "la sblindatura", è il primo passo verso l'allestimento di un impianto alternativo a quello di serie. Per fare ciò che Pierluigi aveva in mente, non è stato necessario "sblindare" la sorgente di serie della Giulietta, tra l'altro una delle meno "corazzate" tra le vetture oggi in circolazione. Pierluigi ha scelto di mantenerla integra rimuovendo semplicemente la meccanica del CD e mantenendo operativo il computer di bordo tramite il display estraibile sul cruscotto. Per il secondo punto della fase di upgrade, ovvero "la costruzione" del nuovo sistema, il nostro amico ha sfruttato una delle possibilità che il mercato offre, ovvero una "mascherina" (che nel caso della Giulietta equivale a mezzo cruscotto) che offre però un vano per un dispositivo doppio DIN. E avendo dello spazio a disposizione, ha dovuto adattare questo accessorio per ospitare un apparecchio "imponente", l'Alpine X800D-U, con un prorompente monitor LCD da 8 pollici ma anche con una completa sei piedi del passeggero. Nato proprio per gestire upgrade anche complessi, offre non solo otto canali amplificati ed un DSP a nove canali (il nono è destinato ad un finale esterno per il sub), ma soprattutto una gestione degli ingressi decisamente unica nel suo genere. La sorgente di serie viene connessa all'ingresso Aux dell'AP 8.9, attraverso la sua uscita pre, mentre l'uscita dell'Alpine viene connessa all'ingresso Master. Il "bit Play HD", naturalmente, sfrutta l'ingresso digitale del finale mentre è collegato via HDMI al monitor Alpine. La gestione degli ingressi avviene tramite il controller DRC di Audison, integrato nel cruscotto. Tutto il lavoro di raccordo, connessioni e gestione dei segnali, in ingresso ed in uscita, viene svolto dal finale Audison. Gli otto canali sono destinati a pilotare un sistema a tre vie anteriore, con tweeter (Prima AP1) integrato nel triangolino e midrange (Prima AP4) in alto in portiera, in quella che era originariamente la predisposizione del tweeter. Ognuno di essi è pilotato da un singolo canale dell'AP 8.9. Il woofer è invece pilotato da una coppia di canali a ponte ed è inserito nella predisposizione in basso. Un finale AP1 D, monofonico, ed un subwoofer in cassa Alpine installato nel vano originale dell'auto completano il sistema, anche il quarto punto del nostro "salto".
L'auto
Sin dagli esordi, la Giulietta ha esibito la particolarità di avere la sorgente dell'impianto hi-fi "distribuita" nel cruscotto, disegnato in modo da presentare un profilo orizzontalmente molto stretto sopra il tunnel centrale. Nella versione più sobria, il filante cruscotto ospita un basso ed ampio display alfanumerico, affiancato da alcuni tasti a destra e a sinistra. Il tutto a sviluppo orizzontale, basso e largo. Nella versione più "evoluta", invece, i controlli del clima sono inglobati in quelli della sorgente ed un display LCD si erge dal cruscotto per mostrare non solo i dati della sorgente ma anche quelli del navigatore e di alcune funzionalità del computer di bordo. Diverse informazioni, poi, sono replicate in un piccolo display presente tra i due strumenti tondi (che fanno tanto Alfa Romeo Vintage) dietro il volante. Poche info ma le più importanti, dall'emittente alla traccia del CD, dalle indicazioni del navigatore ai livelli di volume.
L'ultima versione della Giulietta, però, ha cambiato impostazione e presenta, al centro del cruscotto, ridisegnato, un interessante monitor da 5" touch che può ospitare un modulo DAB per un piccolo sovrapprezzo o può diventare un completo sintonavigatore con monitor touch da 6,5" per la cifra di 1.300 euro da aggiungere al momento dell'acquisto dell'auto. Anche un kit Bose a 9 altoparlanti più sub è opzionale, per la modica cifra di 590 euro in più.
In entrambe le generazioni, i connettori principali sono dietro le sorgenti e da lì si può operare per sfruttare di serie prelevando i vari segnali.
R. Patriarca
Il piccolo display tra i due strumenti rimane operativo per i parametri del computer di bordo, mentre i comandi al volante possono controllare il sintomonitor Alpine.
di qualità” è ben rispettato. Si tratta del “ripristino”. Tranne l’alloggiamento del tweeter, ora occupato dal midrange, ritoccato ma posizionato sotto la copertura originale, nessun altro elemento della vettura è stato rimaneggiato. Ciò vuol dire che rimontata e ricollegata la meccanica CD, riposizionato il pannello originale del cruscotto e rimossi gli altoparlanti, il triangolino degli specchietti retrovisori, ed ovviamente elettroniche e cablaggi, tutto torna ad essere come al- la consegna dell’auto.